VIP a St. Moritz: perché questa località è tanto amata dalle celebrità

Una delle località più importanti per l’affezione dei VIP è senza alcun dubbio St. Moritz, luogo frequentato ormai da oltre 150 anni dalle celebrità internazionali. Situata nella valle Engadina, in Svizzera, St. Moritz ha sedotto numerose personalità conosciute in tutto il mondo. Ma a cosa è dovuto ciò?

Probabilmente la tipologia di paesaggi dall’atmosfera quasi rarefatta per la bellezza esposta, in combinazione con il terreno montuoso qui presente, è riuscita a colpire anno dopo anno per il glamour generato. D’altronde, per giungere a essere considerata una località mondana, St. Moritz ha sicuramente saputo innovarsi con il passare delle stagioni, fino al tempo presente.

Le celebrità hanno a cuore St. Moritz da tempo immemore e ancora oggi – anche grazie alla presenza di un aeroporto vicino, quello di Samedan, dove è possibile atterrare con un jet privato – sono tantissimi i VIP che amano trascorrere un periodo di relax nella splendida località della valle Engadina. Ultimamente, su Instagram si sono osservati i post, le storie e i reels di celebrità italiane come Fedez, Chiara Ferragni e Michelle Hunziker, ma è da tempo immemore che i VIP internazionali frequentano il suddetto tratto svizzero. Per saperne di più: ecco perché St. Moritz è una delle località più amata dalle celebrità

Ospitalità e paesaggi dalle caratteristiche uniche

St. Moritz è conosciuta in tutto il mondo per la costante presenza dei VIP, ma ciò è dovuto soprattutto alla lussuosa ospitalità presente da sempre, con uno dei primi Palace Hotel nel mondo aperto proprio qui nel lontano 1896. Si tratta del Badrutt’s Hotel, struttura a 5 stelle. Il turismo invernale era parecchio in voga già dagli inizi del 1800, ragion per cui il patron del Badrutt’s Hotel pensò bene di invitare un gruppo di turisti inglesi per permettere loro di godere delle caratteristiche uniche di St. Mortiz. Con il sole della valle Engadina e i paesaggi mozzafiato da poter ammirare in diversi punti d’attrazione, e con la promessa finale di rimborsare le spese del viaggio, il patron riscosse successo. 

La storia di St. Moritz legata ai VIP

Come anticipato, sin dall’Ottocento i turisti inglesi non hanno più smesso di ritornare a St. Moritz per poter praticare sport invernali come il curling e le discese in skeleton. Tuttavia, gli ospiti aristocratici europei hanno cominciato ad affollare questa località svizzera ai tempi della Belle Epoque, al punto tale da svolgere qui le Olimpiadi invernali datate 1928.

Il primo grande VIP a frequentare St. Moritz è stato Charlie Chaplin, uno dei registi-attori più famosi della storia del cinema. Successivamente, a lui si unirono l’amico Douglas Fairbanks e altre star hollywoodiane, nonché la famiglia reale del Belgio. L’unica battuta d’arresto nel territorio svizzero, nonostante la sua dichiarata neutralità, è stata registrata durante lo svolgimento della Seconda Guerra Mondiale. 

Il rilancio di St. Moritz

Il rilancio di St. Moritz post Seconda Guerra Mondiale è avvenuto grazie alla seconda edizione delle Olimpiadi invernali del 1948, ben più altisonanti rispetto alla prima. A partire dagli anni Cinquanta, infatti, nella località svizzera si sono diretti numerosi VIP come il regista britannico Alfred Hitchcock, che si lasciò ispirare da St. Moritz per il suo famoso film intitolato Gli Uccelli (1963). A sciare invece ci sono stati volti del calibro di Audrey Hepburn, Joan Collins, il principe di Savoia e quello d’Egitto, John Lennon e Gregory Peck. 

Il successo negli anni Sessanta e Settanta 

Il successo negli anni Sessanta e Settanta per St. Moritz è arrivato grazie a Gunther Sachs, uno dei VIP più paparazzati e seguito dagli scrittori di gossip, date le sue frequenti relazioni con altrettante star del cinema (Brigitte Bardot su tutte). La torre del famoso Hotel Badrutt’s fu distrutta a causa di un incendio nel 1967, ma l’industriale tedesco la prese in affitto l’anno seguente, quando fu ricostruita. Sachs riempì la torre di opere di artisti del calibro di Andy Warhol e Allen Jones.  

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